Nel bel mezzo della crisi sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus, la tecnologia ci è venuta in soccorso. Grazie a prodotti e servizi in grado di aiutarci a vivere i cambiamenti e le restrizioni dovute a questa emergenza.
Fra i tanti imprenditori impegnati in questa sfida, diversi hanno voluto dare attenzione prima di tutto all’impatto sull’ambiente delle soluzioni proposte.
Convivere col Covid19 anche grazie a nuovi prodotti green
E così sono nati o si sono consolidati prodotti innovativi. Ad esempio le mascherine biodegradabili in tessuto non tessuto, i dispositivi protettivi in plastica riciclata, nuovi servizi green delivery che sembrano arrivare direttamente dal futuro… Mettere in campo le proprie risorse per affrontare una criticità significa saper affrontare gli “imprevisti” della vita, per quanto grandi possano essere.
Bisogna sfruttare questa occasione per cercare alternative ecosostenibili a prodotti e servizi che solitamente hanno un impatto devastante sul nostro Pianeta. Questo significa saper far nascere un fiore tra l’asfalto. Non è un miracolo, ma ha quasi quei tratti…
Vediamo insieme le innovazioni green nate nel triste periodo della pandemia da Covid19.
Fra le varie problematiche create dal Coronavirus troviamo ai primi posti il tema della sanificazione di superfici e spazi. Soprattutto per quanto riguarda gli ambienti chiusi come scuole, ospedali, uffici, mezzi pubblici.
A livello internazionale, il tema della pulizia e dell’igienizzazione degli ambienti ha richiesto lo sviluppo di soluzioni innovative ed efficaci. Soluzioni in grado di eliminare ogni rischio derivante dalla presenza del virus.
GATE è uno spin-off dell’Università di Ferrara. Specializzato in elettrochimica e biotecnologie innovative a basso impatto ambientale, in particolare nel campo della sanificazione biocida e da virus. La tecnologia EWS di Gate si è rivelata 100 volte più efficace delle soluzioni attualmente disponibili con ipoclorito. Senza l’impatto su ambiente e salute che caratterizza l’ozono e gli altri metodi.
Una soluzione di acqua e sale attivata per elettrolisi e diffusa fresca, attraverso il sistema di nebulizzazione a secco Dry Storm. Questa sanifica completamente, in sicurezza e senza danni ogni tipo di ambiente, anche il più delicato. Geniale, vero?
Potete avere ulteriori informazioni visitando il loro sito: http://gategreen.it/servizi-e-prodotti/ews-sanificazione/
Anche la creazione dei dispositivi per la protezione collettiva ha stimolato la produzione di soluzioni attente all’impiego di materiali rispettosi della natura.
“Plastilab – green innovation” è una giovane startup calabrese. Si occupava già della trasformazione della plastica in complementi d’arredo. In questo particolare momento storico ha messo in produzione dispositivi con parti in plastica di seconda vita. Infatti sia i sostegni dei parafiato, sia le piantane per dispenser sono interamente realizzati con plastica riciclata, proveniente dalla raccolta differenziata.
Tra i primi fruitori degli eco-dispositivi, la stessa Regione Calabria che ha installato i parafiato green, donati da Plastilab, negli uffici del settore Ricerca dell’Ente.
Sul loro sito potete conoscere anche tutti i loro prodotti con plastica riciclata: http://www.plastilab.it/2020/06/05/dispositivi-di-protezione-collettiva-ed-ecosostenibilita/
Molti di noi, durante il periodo del lockdown, hanno usufruito del servizio a domicilio. La spesa, la cena, i vestiti e altre tipologie di prodotti ci sono stati recapitati direttamente nelle nostre abitazioni. Ma ci siamo mai domandati quanto ha impattato sull’ambiente? E quali e quanti rischi hanno comportato i contatti fra i clienti e coloro che effettuavano le consegne?
Yape è il fattorino del futuro: un robot, nonostante il nome, di origine lombarde.
Nato all’interno della fabbrica milanese e-Novia, opera attraverso l’intelligenza artificiale e la tecnologia 5G. Può effettuare consegne in ambienti urbani e in spazi interni a un’azienda in completa autonomia.
Si tratta di un veicolo leggero a guida autonoma, in grado di garantire la consegna di qualsiasi cosa. Dal cibo alla corrispondenza, capace di trasportare fino a 30 kg di materiale a una velocità di circa 6 chilometri all’ora in ambienti chiusi. Viaggia su due ruote dotate di motori elettrici autonomi che minimizzano il consumo di energia (ha un’autonomia di circa 80 km). Inoltre può effettuare rotazioni sul posto e superare ostacoli come il bordo del marciapiede.
L’ecosistema Yape è fondato su una piattaforma di gestione grazie alla quale un utente, tramite una app, può chiamare il robot anche sotto casa propria. E’ possibile affidargli un pacchetto dentro al suo vano porta pacchi e indicando attraverso l’app il destinatario.
Yape (acronimo che sta per “Your Autonomous Pony Express”) sta ora svolgendo le sperimentazioni per il 5G in Italia. In partnership con Vodafone, Politecnico di Milano, Esselunga e Poste Italiane.
Proprio riguardo al tema della sostenibilità, Yape si posiziona sulla consegna “last mile”. Last mile impatta per il 50% dei costi totali di consegna, spesso inquinante perché realizzata da veicoli non elettrici, e con problemi di parcheggio.
Guardate il video, vi sembrerà di essere trasportati direttamente nel futuro:
Altro grave problema generato dal diffondersi della pandemia è stato quello della disponibilità, del prezzo e anche dello smaltimento delle mascherine.
Per rispondere a questa criticità, la Fabio Perini, ha brevettato un sistema di produzione di mascherine a basso impatto ambientale. La Fabio Perini ha sede a Lucca e parte della Business Area Körber Tissue. Dalla carta igienica prodotta dall’azienda si sono convertiti alle mascherine facciali: 10.000 mascherine al minuto, compostabili, a base di bambù. Anche in questo caso la nostra pianta preferita ha saputo dimostrare i suoi mille utilizzi, sempre in sintonia con l’ambiente.
Anche per merito del bambù è possibile convivere col Covid19 anche grazie a nuovi prodotti green
A Cotabato, nelle Filippine, un ingegnere, in collaborazione con un gruppo di agricoltori, ha ideato delle visiere in bambù. Queste sono in grado di proteggere dal coronavirus e, contemporaneamente, offrire lavoro a chi ne ha più bisogno.
L’ingegnere agricolo Junroe Barrios di M’lang, con i membri della Central Mindanao Green Workers Association, è riuscito a creare delle speciali visiere. Servendosi del bambù, una risorsa tipica ed eccellente della zona.
Queste sono diventate popolari sui social media da quando il giornalista e politico filippino, Emmanuel Piñol, le ha fatte conoscere tramite il suo profilo su Facebook. Come ha fatto sapere Piñol, il processo di realizzazione del dispositivo avviene in tre “fasi”: smantellamento delle doghe di bambù e stagionatura, fissaggio dello scudo in plastica, disinfezione e confezionamento.
Tutti coloro che lavorano alle visiere lo fanno da casa. Un altro vantaggio di questo progetto, oltre allo smart working, è che il costo per realizzare il prodotto è di 80 pesos filippini (circa 1,40 euro). Le visiere vengono poi vendute a 150 (2,60 euro), così da aiutare gli agricoltori locali che le realizzano.
Ecco come convivere con il Covid19 anche grazie a nuovi prodotti e servizi green.
Per quanto questo subdolo virus ci stia mettendo a dura prova, la capacità dell’uomo di rinnovarsi e reinventarsi è più forte di ogni ostacolo.
Le risorse a nostra disposizione, spesso sottovalutate, dovrebbero essere il punto focale dal quale ripartire, per un mondo più sano e pulito.
Se volete conoscere il nostro modo green per progettare il futuro, contattateci senza impegno: http://www.genesilife.it/modulo-contatti/