Per comodità si è soliti festeggiare gli equinozi autunnali il 21 settembre, ovvero quando da calendario l’estate cede il passo alla successiva stagione.
In realtà, la data può variare di anno in anno, con un lasso di tempo dal 20 al 23 settembre.
Quest’anno l’equinozio d’autunno è atteso il 22 settembre alle 19.21 del fuso UTC, corrispondente alle 20.21 del fuso italiano.
Equinozio d’autunno: salutiamo l’estate e diamo il benvenuto all’autunno!
La data dell’equinozio autunnale può variare di anno in anno a causa di un leggero sfalsamento tra il calendario gregoriano (quello che utilizziamo) e il cosiddetto anno solare.
La Terra impiega 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi per completare il suo moto attorno al Sole. Sono proprio queste 6 ore circa di differenza a creare uno sfalsamento che ha fatto sì che ogni 4 anni, quando le 6 ore accumulate diventano 24, raggiungendo quindi l’arco di un giorno intero, fossero introdotti gli anni bisestili, che prevedono una giornata in più nel mese di febbraio.
È a causa di questa modifica sul calendario che anche la data dell’equinozio che segna l’inizio dell’autunno può variare di anno in anno: per farti un esempio, nel 2022 sarà il 23 settembre, anche se solo per poche ore.
Equinozio d’autunno: salutiamo l’estate e diamo il benvenuto all’autunno!
La parola equinozio deriva dal latino “aequinoctium” (notte uguale, in riferimento alla durata del periodo notturno uguale a quello diurno) ed indica quel momento della rivoluzione terrestre intorno al sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore.
Questo momento si verifica 2 volte all’anno: con l’inizio dell’autunno e della primavera.
L’equinozio autunnale si verifica quando il Sole si trova allo zenit dell’Equatore e i raggi colpiscono la Terra in modo perpendicolare, esattamente come accade anche per l’equinozio di primavera.
Da questo momento in poi le ore di luce continueranno a diminuire fino al solstizio d’inverno del 21 dicembre, quando le giornate ricominceranno ad allungarsi.
Gli equinozi non sono gli unici fenomeni astronomici che coinvolgono il Sole e la Terra, durante l’anno si verificano anche i solstizi. Di conseguenza, ogni anno avremo due equinozi – uno autunnale e uno estivo – due solstizi, in inverno e in estate.
Equinozio: il Sole si trova allo zenit rispetto alla Terra, ciò determina un’irrorazione solare con raggi perfettamente perpendicolari all’Equatore;
Solstizio: il Sole si trova al suo angolo massimo o minimo di distanza dall’Equatore.
Quest’anno l’equinozio di autunno sarà anticipato da un altro evento astronomico da non perdere: il 21 settembre 2021, alle 01.55 di notte, si potrà osservare anche la luna piena del raccolto.
(www.blueplanetheart.it/2021/08/la-luna-piena-del-raccolto-dara-il-benvenuto-allautunno-ecco-quando-osservarla/)
Tecnicamente sarà il quarto plenilunio dell’estate dato che la stagione autunnale avrà inizio soltanto poche ore dopo.
Questo nome è riferito alla Luna piena più vicina al momento di passaggio tra l’estate e l’autunno.
I nativi americani la chiamavano Luna piena del raccolto perché il grande lavoro di raccolta autunnale poteva essere prolungato anche di notte sotto la luce della Luna Piena, che era quindi molto amata e celebrata. La Luna Piena di settembre è così famosa per la sua luminosità che alcune tribù dei nativi americani la chiamarono addirittura “Luna Grande”.
Quasi tutte le civiltà antiche associavano all’equinozio d’autunno un momento di calma e ricchezza. Dopo le fatiche nei campi estive, era giunto il momento di godersi il raccolto.
Non a caso, l’equinozio autunnale è spesso rappresentato con una cornucopia strabordante di frutta, verdura e altre prelibatezze.
Non solo elementi positivi, però, ma anche apprensione. L’equinozio d’autunno segna anche il ritorno del freddo e dell’accorciamento delle giornate, predisponendo così a un periodo difficile.
L’equinozio di settembre segna il primo giorno del Mehr o della Bilancia nel calendario Iraniano. È una delle festività iraniane chiamate Jashne Mihragan.
La Festa di metà autunno si celebra il 15º giorno dell’ottavo mese lunare ed è una festa ufficiale in molti Paesi dell’est asiatico.
L’equinozio di settembre era il primo giorno dell’anno nel calendario repubblicano francese, che venne usato dal 1793 al 1805. La Prima Repubblica Francese venne proclamata e la monarchia francese abolita il 22 settembre 1792 rendendo il giorno successivo (giorno dell’equinozio) il primo giorno dell’Era Repubblicana in Francia.
Si chiama Luna del raccolto o Harvest Moon, secondo la saggezza dei Nativi Americani, la luna piena più vicina all’equinozio d’autunno.
A Machu Picchu si trova la pietra Intihuatana, che aveva il compito, con la sua posizione, di mostrare l’esatta data dei due equinozi e di altri eventi astronomici.
Questa pietra particolare è uno degli oggetti più studiati di Machu Picchu e serviva agli Inca per la misurazione periodica della posizione del sole.
L’equinozio d’autunno corrisponde alla prima Festività dell’Oscurità per i Celti. Questa occasione vede al centro il tema della separazione. Per i Celti Mabon è la festività dell’equinozio, il giorno che si trova a metà fra i due solstizi. Il tempo dell’equilibrio, quando la luce e le tenebre sono uguali e dà inizio all’autunno ed ha delle corrispondente con il mito di Persefone e Demetra.
L’equinozio d’autunno è una delle feste nazionali del Giappone. Fa parte dei 24 Setsubun, i giorni di transizione più importanti dell’anno, che segnano il passaggio da un periodo all’altro.
La festa viene chiamata Shuubun No Hi o Higan no Chu-Nichi. In questa giornata si va ad osservare la pioggia delle foglie d’acero, albero sacro del Giappone, così come con l’arrivo della primavera si ammira la fioritura dei ciliegi.
Stonehenge è il fulcro dei misteri e delle celebrazioni legate agli equinozi e ai solstizi: l’equinozio d’autunno è un momento affascinante per visitare questo luogo magico.
L’equinozio d’autunno e l’equinozio di primavera sono gli unici momenti dell’anno in cui il sole sorge esattamente ad est e tramonta esattamente ad ovest.
Nell’agricoltura questa giornata stabilisce la fine del raccolto e rappresenta anche la festa del secondo raccolto. Nell’allevamento i pastori che praticano la transumanza tornano nelle zone di origine.
Gli animali si preparano all’inverno facendo provviste oppure iniziano a migrare verso Sud per raggiungere luoghi più caldi.
Le foglie delle piante iniziano a tingersi di arancione, giallo e rosso: i colori tipici dell’autunno.
Le giornate si accorciano e le temperature si abbassano. Questo non deve far pensare che la natura si “spenga”, al contrario questa stagione è davvero ricca per via anche della vendemmia e della raccolta delle olive.
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