Il 31 ottobre si festeggia Halloween, ma non è di questo che vi vogliamo parlare. Oggi si celebra anche la Giornata Mondiale del Risparmio (World Savings Day) e mai come in questo periodo risparmiare è un bisogno impellente.
A “Dolcetto o scherzetto” quest’anno preferiamo la Giornata del Risparmio
Finalmente parliamo di una giornata celebrata in tutto il mondo, ma che affonda le proprie radici nel nostro Paese. Nel 1924, infatti, il primo congresso internazionale del risparmio si tenne a Milano dal 26 al 31 ottobre e coinvolse economisti e banche di vari Paesi.
Il giorno conclusivo dell’evento, il 31 ottobre appunto, il professore Filippo Ravizza fece due annunci ufficiali. Per primo l’istituzione della giornata e poi la nascita dell’Istituto Mondiale del Risparmio, che dal 1925 al 1948 ebbe sede a Milano e fu guidato appunto da Ravizza.
Ravizza, ecclettico banchiere del tempo, era anche un precursore delle moderne tecniche di marketing. Da esse elaborò originali insegnamenti e probabilmente la Giornata Mondiale del Risparmio fu una delle sue migliori intuizioni. Al pari di un altro italiano suo contemporaneo – annoverato oggi un gigante fra i banchieri che hanno lasciato il segno – dal nome Amadeo Peter Giannini e che del marketing nel retail banking fece l’arma del suo successo, Ravizza seppe rendere semplici e divulgare concetti per l’epoca molto innovativi, quali appunto il risparmio in banca.
La funzione della Giornata era primariamente educativa. Rendere le persone consapevoli non solo del valore del denaro, ma anche dell’importanza di depositare i propri risparmi in banca e non sotto il materasso. All’epoca stipare i soldi sotto il materasso (o la mattonella) non era solo un modo di dire, ma un comportamento effettivo, messo in atto dalla maggior parte delle famiglie.
Il tema di quest’anno è “Il valore del Risparmio nell’era dell’incertezza”.
A questo link potrete accreditarvi all’evento ufficiale italiano: https://agenparl.eu/2022/10/17/31-ottobre-giornata-mondiale-del-risparmio-28-ottobre-conferenza-stampa-acri-e-ipsos/
Crisi da Covid19, guerre, shortage di materie prime, rincari energetici, cambiamento climatico, inflazione… questi e molti altri sono i motivi per i quali gli italiani a fine estate si sono ritrovati a fare i conti con una grande incertezza, limitando di conseguenza le proprie spese.
Secondo uno studio condotto da Dynadata, per il 30% delle donne e il 24% degli uomini, risparmiare è un vero piano di contrattacco per affrontare la situazione attuale.
Nell’era dell’incertezza, il risparmio ha assunto in Italia un valore ancora maggiore rispetto al passato.
La liquidità era e resta la forma di allocazione del risparmio prediletta dagli italiani, cresciuta, secondo Fabi – Federazione autonoma bancari italiani – dai 1.119 miliardi di euro del 2011 ai 1.629 miliardi del 2021 (+45%) con una percentuale di denaro ferma su conti correnti e depositi stabile a quota 31% della ricchezza totale. Precede azioni (1.251 miliardi di euro pari al 23,8% dei risparmi complessivi), polizze assicurative (1.213 miliardi pari al 23,1%), fondi comuni (771 miliardi pari al 14,7%) e obbligazioni (233 miliardi pari al 4%).
Destinare una parte del budget familiare al risparmio è fondamentale.
Risparmiare è utile per:
La cosiddetta Generazione Z (persone di età compresa tra i 18 e 25 anni) risparmiano il 14% del reddito, una percentuale maggiore rispetto alle altre generazioni.
Nel dettaglio, il tasso medio di risparmio per la pensione per le generazioni più anziane (Millennial, Generazione X e Baby Boomer) è pari al 12% del reddito.
Il motivo potrebbe essere riconducibile al fatto che la Generazione Z è spesso cresciuta in famiglie in cui era necessario risparmiare per la pensione e quindi hanno trasmesso loro il messaggio di dover fare lo stesso, iniziando a risparmiare presto. Inoltre, i giovani hanno visto i loro familiari in difficoltà durante la Grande Recessione del 2007-2009, quando la perdita dei posti di lavoro, i pignoramenti delle case e le perdite in investimenti erano molto diffusi, instillando quindi una grande prudenza nei ragazzi.
Come sempre ciò che viviamo si ripercuote sui nostri atteggiamenti nei confronti della vita, ma soprattutto del futuro.
I risparmi sono i soldi che vengono guadagnati e non spesi. Quando si spendono tutte le risorse per esigenze primarie, è ovvio che non c’è niente da accantonare; tuttavia quando è possibile avanzare anche piccole somme di denaro, è bene destinarle per esigenze future.
Nella teoria economica classica il risparmio (S, dall’inglese savings) corrisponde agli investimenti (I), cioè ai soldi che le banche prestano alle imprese e che queste impiegano per migliorarsi, produrre di più, assumere dipendenti e fare innovazione tecnologica. Il risparmio quindi non è solo un bene per le famiglie, ma è di fatto il motore grazie al quale gira l’economia, al pari dei consumi. Da qui la necessità non solo dell’educazione al risparmio, ma anche delle informazioni sulle sue corrette modalità: e si capisce anche perché l’iniziativa sia partita dai banchieri.
E se il risparmio invece potesse essere un’azione diretta, senza intermediari, in cui decidere di investire in un’attività in armonia con i propri principi?
Questi sono i capi saldi di Genesi Life.
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