La Giornata Mondiale delle Crucifere è una celebrazione annuale istituita nel 2018 dalla International Cruciferous Vegetable Centre (ICVC) per promuovere l’utilizzo di questa importante famiglia di vegetali. La data della celebrazione è il 13 febbraio, scelta perché coincide con la stagione di coltivazione di molte crucifere nell’emisfero settentrionale. L’ICVC è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che si impegna a promuovere la ricerca e l’utilizzo di queste verdure per migliorare la salute umana e l’ambiente.
Domani, 21 gennaio, approfittiamo della giornata nazionale delle crucifere, una celebrazione per promuovere l’utilizzo di questa importante famiglia di vegetali.
Per festeggiare degnamente questa giornata, perché non provare a includere più crucifere nella nostra dieta?
Crucifere: una sola categoria per una doppia ricorrenza
Della famiglia fanno parte le crucifere estive, ovvero piante selvatiche e spontanee come rucola, crescione, ravanello e senape, e tanti ortaggi, ovvero le tante varietà di cavolo considerate vere e proprie crucifere invernali: cavolfiore, cavolo verza, cavolo rapa, cavolo cappuccio, cavolo romano, broccolo, cavolini di Bruxelles fino all’orientale pak choi. Queste verdure sono ricche di nutrienti essenziali e sono particolarmente note per la loro elevata concentrazione di vitamine e minerali, come la vitamina C, la vitamina K e il ferro.
Inoltre, le crucifere sono anche una fonte importante di antiossidanti, che aiutano a combattere i radicali liberi e a prevenire l’invecchiamento precoce delle cellule.
Alcune crucifere, come il broccolo, contengono anche composti vegetali noti come sulforafano, che possono aiutare a prevenire il cancro.
Inoltre, le crucifere sono anche una fonte importante di fibra, che aiuta a mantenere una buona digestione e a mantenere un peso sano.
Sono molto versatili in cucina e possono essere utilizzate in molti modi diversi, dalla preparazione di insalate, zuppe e stufati, alla cottura al vapore, alla griglia e alla frittura.
In sintesi le brassicaceae sono verdure salutari e nutrienti, che possono essere utilizzate in molti modi diversi e che hanno effetti positivi sulla salute umana.
Crucifere: una sola categoria per una doppia ricorrenza
Le crucifere si sono dimostrate efficaci nella prevenzione del cancro perché contengono composti vegetali chiamati glucosinolati. Grazie alla masticazione i glucosinolati si convertono in composti attivi utili alla prevenzione per la formazione di tumori.
Ad esempio, un composto attivo chiamato indolo-3-carbinolo (I3C) presente nei vegetali crucifere è in grado di inibire la crescita delle cellule tumorali del seno. Inoltre, il sulforafano presente in broccoli e cavoli è stato dimostrato in grado di aumentare la capacità del corpo di combattere le cellule tumorali.
In generale, una dieta ricca di vegetali, in particolare di crucifere, è stata associata a un ridotto rischio di molte forme di cancro, tra cui cancro al seno, alla prostata, al colon e allo stomaco.
Uno studio del 1997 pubblicato su “Cancer Research” ha mostrato che l’I3C presente nei vegetali crucifere è in grado di inibire la crescita delle cellule tumorali del seno in modelli di laboratorio.
Un lavoro del 2001 pubblicato su “Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention” ha dichiarato che le donne che consumano più broccoli e cavoli hanno un rischio inferiore di cancro al seno.
Uno studio del 2006 pubblicato su “Carcinogenesis” ha evidenziato che il sulforafano presente nei broccoli è in grado di aumentare la capacità del corpo di combattere le cellule tumorali.
Una ricerca del 2011 pubblicato su “Cancer Prevention Research” ha dimostrato che una dieta ricca di vegetali crucifere è associata a un ridotto rischio di cancro al colon.
Ci sono molte altre ricerche che confermano l’effetto protettivo delle crucifere contro il cancro.
L’alimentazione con le crucifere ha poche controindicazioni.
Data l’elevata quantità di fibre insolubili, è consigliabile ridurre l’assunzione a persone affette da gastrite o colon irritabile, per evitare problemi di digestione. Le fibre sono anche causa di effetti collaterali come la formazione di gas intestinali e meteorismo.
Un altro effetto collaterale può essere dato dal consumo a crudo. Se consumate senza cottura aumentano il fabbisogno nell’organismo di iodio e quindi si può incorrere nell’ipotiroidismo. Le verdure crucifere sono, infatti, considerate cibi “gozzigeni” soprattutto in caso di consumi notevoli per lunghi periodi oppure su individui abitanti in aree geografiche lontane dal mare o predisposti geneticamente. L’azione gozzigena può essere ridotta dalla cottura.
Crucifere: una sola categoria per una doppia ricorrenza
Qualche curiosità su questi vegetali tanto apprezzati, sin dall’antichità:
L’adozione di abitudini sostenibili è fondamentale per garantire il benessere del pianeta e delle future generazioni. Una delle abitudini più importanti che possiamo adottare per contribuire al benessere del pianeta è quella di seguire una dieta plant-based.
La produzione di carne e latticini è una delle principali fonti di emissioni di gas serra e di deforestazione. Inoltre, l’allevamento intensivo di animali è responsabile di una grande quantità di inquinamento delle acque e dell’utilizzo eccessivo di risorse naturali. Al contrario, la produzione di vegetali richiede meno terra, meno acqua e meno energia rispetto alla produzione di carne, e genera meno emissioni di gas serra.
Inoltre, una dieta a base vegetale può aiutare a risparmiare risorse naturali come acqua e terra, che sono sempre più scarse in molte parti del mondo. Un’alimentazione plant-based può anche aiutare a ridurre l’inquinamento delle acque e aiutare a conservare la biodiversità.
Se anche voi desiderate ridurre l’impatto ambientale sul Pianeta, orientarsi verso un’alimentazione green aiuta a risparmiare risorse naturali e a migliorare la salute umana.
In Genesi Life il benessere e la salute della Terra sono una priorità: per questo motivo abbiamo scelto di investire nel bambù gigante in modo etico e sostenibile.
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