Il 15 gennaio 2024 segna la Giornata Mondiale della neve (World Snow Day), evento ufficialmente patrocinato dalla Federazione Internazionale dello Sci. Questa commemorazione, istituita dal 2012, cade annualmente nella terza domenica di gennaio con l’intento di celebrare il suggestivo elemento atmosferico. Questa festività mette al centro l’importanza della neve, tutte le attività e i servizi ad essa correlati, con l’obiettivo principale di avvicinare i giovani agli sport invernali, offrendo loro l’opportunità di connettersi con la natura.
Al di là di tale scopo, la Giornata Mondiale della neve offre l’occasione per riflettere sull’attuale scarsità di questa preziosa risorsa e sulla sua rilevanza per il benessere degli ecosistemi.
Giornata della neve: sport e climate change dipendono da essa
L’importanza cruciale della neve si evidenzia nel suo ruolo fondamentale all’interno del sistema climatico sia a livello locale che globale. Tuttavia, negli ultimi anni, l’impatto delle attività umane sul clima ha portato a una netta diminuzione delle precipitazioni nevose, suscitando preoccupazioni tra gli scienziati.
La formazione della neve richiede condizioni climatiche specifiche, le quali, a causa dell’innalzamento delle temperature medie dovuto alle emissioni di gas serra, non si verificano più con la stessa regolarità.
Questa alterazione ha una serie di impatti significativi su varie sfere ambientali, con conseguenze dirette sugli habitat climatici a livello locale e globale:
È importante comprendere che la neve e il ghiaccio presenti sulle montagne agiscono come serbatoi d’acqua, rilasciando gradualmente la loro risorsa sotto forma di acqua di fusione durante i mesi primaverili, contribuendo così a rifornire falde acquifere, corsi d’acqua e territorio. Al contrario, la pioggia che scorre direttamente sui versanti, oltre agli impatti idrogeologici e idraulici, rappresenta una risorsa immediatamente persa.
La neve riveste quindi un ruolo cruciale nel ciclo dell’acqua, soprattutto in periodi di scarsità idrica come quelli recenti. È essenziale distinguere la pioggia sostanziosa da fenomeni come la pioviggine, che, seppur possano richiedere l’uso dell’ombrello, contribuiscono in misura minima all’apporto idrico.
Giornata della neve: sport e climate change dipendono da essa
La presenza sempre più limitata della neve in Italia è un fatto ormai consolidato: negli ultimi anni, è evidente la crescente difficoltà dei fiocchi a raggiungere le zone a bassa quota, comprese le pianure e le coste. Questo fenomeno ha principalmente due cause: i cambiamenti climatici e l’effetto dell’isola di calore, fenomeni che stanno radicalmente modificando il tradizionale inverno.
L’incremento delle temperature a livello globale, con impatti diretti anche nel nostro Paese, rappresenta uno dei segnali più evidenti del cambiamento climatico in atto, causato dall’aumento delle concentrazioni di CO2 nell’atmosfera derivanti dalle attività umane. Questo cambiamento non riguarda singoli giorni, ma evidenzia un trend di riscaldamento sempre più marcato, soprattutto negli ultimi 20 anni.
In passato, le nevicate nelle pianure o lungo le coste avvenivano tipicamente con temperature prossime allo zero, proprio al limite tra la neve e la pioggia (poiché al di sopra degli 0°C il fiocco di neve tende a sciogliersi). A causa dell’innalzamento delle temperature globali, negli ultimi 30 anni si è registrato un aumento di circa 1,5/2°C, causando la cancellazione di quasi tutti gli eventi nevosi “al limite” a favore della pioggia.
Un altro fattore determinante è l’effetto “isola di calore”. Questo fenomeno meteorologico e climatico si caratterizza per temperature significativamente più elevate nelle aree urbane rispetto alle zone rurali circostanti. L’accumulo di calore maggiore nelle città è causato da diversi fattori, tra cui la presenza diffusa di cemento, le emissioni dei veicoli, degli impianti industriali e dei sistemi di riscaldamento domestico.
Durante una nevicata, le aree urbane, con temperature interne anche solo di qualche decimo superiore, favoriscono una precoce trasformazione del fiocco in pioggia, risultando in un minore accumulo di neve rispetto alle precipitazioni, pur essendo equivalenti. Questo è dovuto al cambiamento del fiocco in pioggia a causa della temperatura leggermente più elevata all’interno delle città.
Giornata della neve: sport e climate change dipendono da essa
Questa visione sottolinea il radicamento dello sport nell’ambito economico e sociale, mostrando non solo il suo impatto sociale ma anche il suo ruolo educativo di rilievo.
Attraverso la pratica sportiva, si forma e si istruisce le giovani generazioni nel rispetto dei valori e dei principi salutari. Lo sport si configura come strumento di trasmissione dei valori fondamentali come solidarietà, lealtà, rispetto delle regole e dell’altro, che costituiscono la base di una società sana. Il Consiglio dell’Unione Europea ha enfatizzato come lo sport sia fonte e motore di inclusione sociale, riconoscendolo come eccellente strumento per l’integrazione delle minoranze e dei gruppi a rischio di emarginazione sociale.
Inoltre, lo sport insegna valori quali il rispetto, la collaborazione, il perseguimento dei traguardi, la competizione, il sacrificio, la disciplina, l’integrazione e il senso di appartenenza, stimolando emozioni profonde negli atleti. Tuttavia, nella società contemporanea, la pratica sportiva da sola non è sufficiente per garantire una crescita ottimale. È evidente che lo sport rappresenta un fattore rilevante per migliorare i comportamenti e la formazione dei giovani, aiutandoli a gestire il proprio carattere, a onorare gli impegni presi e a sviluppare maggiore responsabilità nella gestione del tempo.
Per i bambini, lo sport dovrebbe essere un momento di gioco e divertimento, pur con la consapevolezza che la disciplina costituisce la base di ogni attività sportiva.
La pressione turistica intensa sulla montagna, soprattutto nei luoghi più rinomati e in determinati periodi dell’anno, rappresenta uno dei problemi principali da affrontare per preservare il patrimonio locale e la delicatezza dell’ecosistema. Il tema dell’overtourism torna al centro dell’attenzione, non solo in termini di tutela ambientale ma anche di sicurezza, spesso compromessa dall’inadeguata esperienza e dalla sottovalutazione dei rischi in questo ambiente.
I cambiamenti climatici, come precedentemente menzionato, influenzano inevitabilmente la montagna, portando a una riduzione delle temperature, a nevicate scarse e alla scomparsa dei ghiacciai. Questa realtà richiede una rivisitazione del modo di concepire e interagire con la montagna.
È essenziale che gli Stati, globalmente, perseguano come obiettivo comune la preservazione della montagna e la sostenibilità ambientale per garantire un futuro migliore. Il turismo sostenibile rappresenta senza dubbio una tappa cruciale per raggiungere questo scopo.
Senza compromettere gli impatti positivi del turismo sull’economia dei paesi, questa revisione dell’approccio al turismo si basa sulla consapevolezza dell’impatto ambientale che potrebbe danneggiare irrimediabilmente l’ambiente, a meno che non vengano adottate tutte le precauzioni necessarie per una gestione consapevole e responsabile.
In questa prospettiva, il concetto di turismo sostenibile, in netta opposizione al turismo di massa o all’affollamento eccessivo, mira a proteggere l’ambiente, le comunità locali e a promuovere l’integrazione tra i visitatori e le popolazioni indigene, sostenendo il patrimonio storico e culturale dei luoghi visitati.
Nel contesto della montagna, la sostenibilità ambientale si realizza tramite azioni finalizzate alla salvaguardia del patrimonio e delle risorse naturali, come l’adozione di soluzioni di mobilità ecologica e l’utilizzo di fonti rinnovabili nelle strutture ricettive destinate ai turisti.
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