Il 2024 ci regala un giorno in più con il suo essere bisestile, un fenomeno che si verifica solo ogni quattro anni. Ma cosa c’è dietro questo giorno extra? L’anno bisestile, con il suo febbraio prolungato a 29 giorni anziché 28, porta con sé una storia di antiche tradizioni. I Romani, con il loro “bis sextus dies” (il sesto giorno ripetuto), hanno introdotto questo aggiustamento nel calendario per allinearne l’andamento al ciclo solare. Ma mentre il 2020 ci ha lasciato il ricordo di un anno “funesto”, cosa possiamo aspettarci dal 2024? Sarà davvero un anno di sfortuna, come vuole la tradizione, o potrebbe sorprenderci in modo positivo?
2024: l’anno bisestile che con Genesi Life vi porterà fortuna
L’origine di questo adattamento temporale risale all’antica Roma, con Giulio Cesare che nel 46 a.C. promulgò il calendario giuliano. Basandosi sui calcoli dell’astronomo Sosigene, si decise di introdurre l’anno bisestile ogni quattro anni. Ma le modifiche non si fermarono qui. Nel 1582, Papa Gregorio XIII intervenne con una riforma più radicale, sostituendo il calendario giuliano con quello gregoriano. Questa nuova versione comportò uno spostamento diretto dal 4 al 15 ottobre, eliminando così il divario accumulato di dieci giorni nel corso di quindici secoli.
2024: l’anno bisestile che con Genesi Life vi porterà fortuna
Secondo la saggezza popolare, l’anno bisestile è spesso visto come un presagio di sfortuna. Il famoso detto “anno bisesto, anno funesto” risale ai tempi dell’antica Roma, quando il mese di febbraio era considerato il “mensis feralis”, dedicato ai riti funebri e alla commemorazione dei defunti. Pertanto, l’aggiunta di un giorno in più non era vista con favore. Questa convinzione nell’inauspiciosità degli anni bisestili è stata amplificata da Michele Savonarola nel XV secolo, che li considerava nefasti per il bestiame e per i raccolti, collegandoli alle epidemie e alle calamità dell’epoca.
Tuttavia, anche nei secoli successivi, gli anni bisestili non sono stati privi di eventi tragici. Nel 1666, il Grande Incendio di Londra ha devastato gran parte della città, mentre nel 1792 è iniziata la fase più sanguinosa della Rivoluzione Francese, segnata dalle esecuzioni tramite ghigliottina. Nel corso del tempo, tragedie come il naufragio del Titanic nel 1912, gli assassinii di Gandhi nel 1948, Martin Luther King e Robert Kennedy nel 1968, e John Lennon nel 1980, hanno alimentato il timore intorno agli anni bisestili.
Tuttavia, sebbene possano sembrare coincidenze sinistre, è importante notare che tragedie di portata simile si sono verificate anche in anni non bisestili. Ad esempio, l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 è avvenuto in un anno regolare. Inoltre, nonostante le previsioni errate dei Maya riguardo la fine del mondo nel 2012, siamo ancora qui a raccontarlo.
In conclusione, mentre la tradizione e alcuni eventi storici sembrano suggerire che gli anni bisestili siano associati a sventure, è importante considerare che il corso degli eventi è dettato da molteplici fattori e non da un singolo giorno aggiuntivo nel calendario.
Hai mai riflettuto su questo? Il calendario che stiamo utilizzando quest’anno non è affatto nuovo; è identico a quelli di anni passati. Ciclicamente, la disposizione dei giorni ritorna identica a quella di un anno precedente.
La regola ben nota è che ci vogliono 28 anni perché un calendario torni ad essere valido, con i giorni della settimana che si ripetono nello stesso ordine. Ad esempio, nel 2024 potremmo appendere al muro o posare sulla scrivania un calendario del 1996, se ne abbiamo ancora uno in casa, oppure uno del 1968. Se teniamo da parte il calendario di quest’anno, potremo riutilizzarlo nel 2052! I giorni della settimana coincideranno perfettamente.
In definitiva, le superstizioni che circondano l’anno bisestile e altre credenze simili sono prive di fondamento razionale. La nostra fortuna non è determinata da giorni aggiuntivi nel calendario o da presagi negativi, ma piuttosto dalla nostra determinazione e dalle nostre azioni quotidiane.
Nel 2024, possiamo prendere in mano il nostro destino investendo in opportunità che ci permettono di contribuire al cambiamento positivo. Un modo per farlo è considerare l’acquisto delle ultime quote di Genesi Pegaso, un’iniziativa che ci offre l’opportunità di entrare a far parte di una rivoluzione green, investendo nelle piantagioni di bambù gigante. È proprio agendo in modo proattivo e responsabile che possiamo costruire un futuro migliore per noi stessi e per il Pianeta.
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