Giornata Europea per la Raccolta dei coperchi di plastica

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Giornata Europea per la Raccolta dei coperchi di plastica
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Il 5 luglio si celebra la Giornata Europea per la Raccolta dei Coperchi di Plastica, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa giornata mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento causato dalla plastica. Sebbene siamo consapevoli dell’impatto negativo della plastica sull’ambiente, cambiare le abitudini è difficile. Molte campagne mostrano l’effetto devastante della plastica sulla vita marina, ma spesso non riescono a cambiare il nostro comportamento.
Nel 2015, in risposta a questa emergenza, la Commissione Europea ha adottato un piano d’azione. L’obiettivo è chiaro: raggiungere lo sviluppo sostenibile entro il 2030, come stabilito dall’Accordo di Parigi.
Giornata Europea per la Raccolta dei coperchi di plastica

I tappi di plastica

Raccogliere i tappi di plastica è un piccolo gesto che può fare una grande differenza per il Pianeta! I tappi di plastica delle bottiglie, contrassegnati con i marchi PE o HDPE (polietilene ad alta densità), sono facilmente riciclabili. Il polietilene di cui sono fatti è un materiale che può essere rilavorato per creare nuovi oggetti.
Questa caratteristica ha attirato l’attenzione di molte aziende e associazioni che acquistano tappi di plastica per sostenere iniziative solidali. Separare i tappi dalle bottiglie non solo facilita la raccolta differenziata, poiché i tappi sono in PE e le bottiglie in PET, ma offre anche vantaggi energetici. Infatti, per produrre 1 kg di HDPE servono 1,75 kg di petrolio.
Inoltre, ci sono benefici economici: 1 tonnellata di tappi, che corrisponde a oltre 400.000 tappi, può rendere circa 150 euro se portata in un centro di smistamento. Quindi, raccogliere tappi di plastica non è solo un atto ecologico, ma anche un’opportunità di sostenere cause importanti.
Giornata Europea per la Raccolta dei coperchi di plastica

Il problema della plastica è mondiale

Giornata Europea per la Raccolta dei coperchi di plastica

L’inquinamento da plastica è una crisi globale. Ogni anno, 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici finiscono nei mari e negli oceani, rappresentando l’80% dei materiali trovati sulle spiagge. Si stima che ogni minuto, nel mondo, vengano acquistate circa un milione di bottiglie di plastica.
Il segretario generale dell’ONU ha dichiarato che “le microplastiche nei mari superano già le stelle della nostra galassia”. Solo il 15% dei prodotti in plastica viene riciclato, motivo per cui è stata richiesta l’abolizione dei prodotti monouso. Il 43% dei rifiuti marini è costituito da 10 tipi di articoli monouso: contenitori alimentari, cotton fioc, posate, piatti, cannucce, palloncini, imballaggi e involucri, bottiglie per bevande, buste della spesa, tazze e coperchi per bevande da asporto.
Lottare contro l’inquinamento da plastica richiede uno sforzo globale e il cambiamento delle nostre abitudini quotidiane.

La plastica in numeri

L’inquinamento da plastica è uno dei problemi ambientali più urgenti. Nonostante la sua gravità, è stato ignorato per troppo tempo. Negli ultimi decenni, la produzione e il consumo di plastica sono cresciuti esponenzialmente, causando gravi fenomeni di inquinamento sulla terraferma e in mare. Questo problema è particolarmente acuto in molti paesi dell’Asia e dell’Africa, dove i sistemi di raccolta dei rifiuti sono spesso inefficaci o inesistenti.

  • 450 milioni di tonnellate: è la quantità di plastica prodotta ogni anno.
  • 8 milioni di tonnellate: è la quantità di rifiuti di plastica che finiscono negli oceani ogni anno.
  • 700 specie: sono state colpite dall’inquinamento da plastica.

Questi numeri evidenziano l’urgenza di affrontare l’inquinamento da plastica per proteggere il nostro pianeta e la sua biodiversità.

Responsabili dell’inquinamento da plastica

L’inquinamento da plastica è una responsabilità collettiva. I governi dovrebbero guidare e gestire la situazione, ma anche le comunità locali hanno un ruolo importante. Tuttavia, le aziende sono i principali inquinatori. Ogni anno, solo nel Mediterraneo, le industrie scaricano quasi 40 milioni di oggetti di plastica, insieme ad altre sostanze inquinanti.
Il problema principale è il modo in cui le aziende operano. Molte non investono nella gestione dei rifiuti che producono e preferiscono usare plastica vergine perché è più economica. È essenziale che le imprese cambino il loro approccio e adottino pratiche più sostenibili per ridurre l’inquinamento da plastica.

I tipi di plastica maggiormente inquinanti

Giornata Europea per la Raccolta dei coperchi di plastica

Le ricerche hanno scoperto che i sacchetti in polietilene, come le buste della spesa, sono tra i rifiuti di plastica più dannosi, seguiti dalle bottiglie di plastica. Esistono diversi tipi di plastica, ognuno con tempi di decomposizione differenti. Ad esempio, un sacchetto della spesa viene usato in media per 12 minuti, ma impiega 500 anni per disintegrarsi completamente.
L’inquinamento da plastica ha anche un impatto sulla nostra alimentazione. Ogni anno, ingeriamo circa 250 grammi di plastica attraverso cibi solidi e liquidi. Le particelle di plastica entrano nel nostro corpo attraverso l’acqua del rubinetto e quella imbottigliata. Il sale e la birra sono tra gli alimenti più contaminati dalle microplastiche. Inoltre, le microplastiche, prodotte dal deterioramento degli oggetti di plastica, entrano nella catena alimentare e si trovano in quasi tutti i pesci, nelle cozze e nei granchi.
Questi dati mostrano quanto sia urgente affrontare l’inquinamento da plastica per proteggere sia l’ambiente che la nostra salute.

La Raccolta della plastica per la tutela della fauna

Ogni anno, milioni di animali vengono uccisi a causa della plastica: uccelli, pesci e altri organismi marini sono tra le principali vittime. Circa 700 specie, comprese quelle a rischio di estinzione, sono colpite dalla plastica. Tutte le specie di uccelli marini ingeriscono plastica. Foche, balene, tartarughe e altri animali restano spesso strangolati da attrezzature da pesca e anelli di plastica.

Le microplastiche sono state trovate in oltre cento specie acquatiche, inclusi pesci, gamberi e cozze, che finiscono sulle nostre tavole. Anche gli animali terrestri, come elefanti, iene, zebre, tigri, cammelli e bovini, ingeriscono plastica, spesso con esiti fatali. Test hanno mostrato che la plastica può causare danni al fegato, danni cellulari e disturbi del sistema riproduttivo, come nel caso delle ostriche, che producono meno uova.

Questi dati evidenziano l’importanza della raccolta della plastica per proteggere la fauna selvatica e il nostro ecosistema.

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